Il 2017 segna un aumento significativo dell’impegno economico sostenuto dai gruppi bancari per l’IT, che conferma il trend decisamente crescente rilevato nel 2016. L’andamento del TCO, con riferimento a un campione costante di 17 gruppi, registra infatti un incremento del 5,7%, portando il TCO complessivo a 4.233 milioni di euro.
I gruppi Principali riportano un aumento del TCO equivalente a quello del campione (+5,7%); i gruppi Medi presentano una crescita leggermente inferiore (+5,1%) mentre i gruppi Altri registrano il trend di crescita più elevato (+9,9%). Le previsioni per il 2018, sempre a campione costante, confermano l’andamento positivo, seppure con una crescita molto più contenuta (+0,3%). Risultano in aumento anche i costi di integrazione, sostenuti da cinque gruppi in relazione a operazioni di fusione/incorporazione, che raggiungono 154,7 milioni di euro, corrispondenti in media al 10,7% del relativo TCO. Nel 2018 tre gruppi prevedono costi di integrazione per un importo complessivo decisamente più basso, pari a circa 13,9 milioni di euro.
L’aumento del TCO, segnalato da quindici gruppi, risulta prevalentemente dovuto allo sviluppo di nuove iniziative. Le motivazioni principali sono infatti l’avvio di nuovi progetti, l’aumento dell’operatività e del budget IT disponibile; significative sono anche le cause legate a cambiamenti dell’assetto organizzativo del gruppo. I fattori che hanno maggiormente influito sulla riduzione dei costi IT, per i quattro gruppi che l’hanno segnalata, sono la realizzazione di risparmi su prodotti, servizi e consumi IT e la sospensione o il differimento di attività IT.
Tra le iniziative intraprese per l’ottimizzazione dei costi IT, la rinegoziazione dei contratti con lo stesso fornitore continua a essere la più efficace, seguita a distanza dalla sostituzione di prodotti, servizi, tecnologie.
La Ripartizione
La ripartizione del TCO per aree tematiche, con riferimento a un campione di 18 gruppi, conferma che le aree Applicazioni (51,2%) e Data Center (20%) assorbono le maggiori quote dei costi IT, seguite da Sistemi periferici e Sistemi trasmissivi. I costi per la Sicurezza IT si attestano al 3,2%, valore da ritenersi ancora sottostimato, presumibilmente a causa della difficoltà nell’isolare puntualmente tali costi. La ripartizione del TCO per fattori produttivi, riferita all’intero campione, mostra che oltre la metà dei costi IT è destinata a Servizi da terzi (52,1%), suddivisi in Outsourcing IT (26,8%), Personale esterno e consulenza (7,7%) e Altri servizi (17,6%). Il Software assorbe il 23,8% del TCO, di cui il 5,7% per Software di base e middleware e il 18,1% per Software applicativo in licenza d’uso, il Personale interno raccoglie il 12,8% e, infine, l’Hardware il 9,9%. Restringendo l’analisi ai soli gruppi Principali e Medi, che mantengono maggiormente all’interno la gestione dell’IT, si osserva che la quota relativa ai costi per Servizi da terzi scende al 47,3%: in particolare diminuisce sensibilmente la percentuale destinata all’Outsourcing (19,2%), mentre aumenta leggermente il ricorso a Personale esterno e consulenza (10,1%); crescono, di contro, le quote relative al Software (26,9%) e al Personale interno (14,7%).
L’andamento del TCO
L’andamento del TCO per fattori produttivi nel periodo 2013-2017, con riferimento a un campione costante di 17 gruppi, indica un generale trend di crescita: decisamente marcato per Servizi da terzi, significativo per il Software, più contenuto per Hardware e Personale interno. Le previsioni per il 2018 mostrano un ulteriore, seppur minimo, aumento del TCO per Servizi da terzi e Software e una leggera diminuzione dei costi per Hardware e Personale interno. L’analisi sui profili organizzativi evidenzia che nove gruppi su venti, in aumento rispetto all’anno precedente, forniscono servizi IT all’esterno, tutti in ambito nazionale. I servizi forniti riguardano prevalentemente la gestione della Server Farm, la gestione del Mainframe, lo Sviluppo e manutenzione delle applicazioni e il Disaster Recovery.
FONTE: Banca d’Italia