La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una tipologia di finanziamento regolata da una norma ben precisa.

A disciplinare il funzionamento di questo prodotto, infatti, è una legge dello Stato, la n. 180/50, che regola il contratto di cessione del quinto e di rinnovo cessione del quinto. Cosa regola questa legge? Stabilisce le condizioni, gli importi e le rate da rimborsare a chi stipuli un simile contratto.

L’intento è quello di fornire una linea guida a tutte le banche che propongono questo prodotto. Queste ultime non possono che conformarsi alle disposizioni legislative, offrendo un servizio di credito piuttosto omogeneo. A cambiare, in base alle esigenze soggettive dei risparmiatori, è solamente il tasso di interesse.

La regolamentazione della legge n. 180/50

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una forma di finanziamento che consente di ottenere una linea di credito pari a una rata mensile sostenibile fino a un quinto, o al 20%, del proprio stipendio o della propria pensione.

In altre parole, la somma massima che può essere erogata dalla banca o dalla finanziaria alla quale ci si rivolge, sarà determinata dal reddito netto del contraente.  E’ importante ricordare che la rata del programma di rimborso non dovrà superare il quinto dello stipendio netto mensile.

Ma per quale motivo la legge n. 180/50 è stata accuratamente studiata per permettere di fissare un limite piuttosto basso di indebitamento mensile?

Le intenzioni del legislatore sono piuttosto chiare. Possiamo riassumerle nella volontà di fare in modo che le difficoltà economiche, dovute al peso delle rate sulle spese familiari e personali, fossero contenute. In tal modo è stato possibile limitare i casi di insolvenza e di inadempimento.

Un altro cavillo della legge n. 180/50 riguarda, inoltre, la durata massima del programma di rimborso della cessione del quinto. Quest’ultimo deve, infatti, essere pari a 10 anni.

Erogazione e rimborso della cessione del quinto

La legge 180/50 si sofferma sul disciplinare non solo le regole base della Cessione del quinto, ma anche le forme di erogazione e di rimborso del prestito veloce rappresentato dalla cessione del quinto dello stipendio.

Secondo la norma, il capitale dovrà, infatti, essere corrisposto dalla banca alla quale richiederai il prestito, con le forme previste dal contratto, come l’accredito sul conto corrente.

Per quanto invece riguarda la restituzione, l’art. 29 della legge 180/50 prevede che le quote di stipendio siano trattenute dal datore di lavoro, e versate all’istituto di credito entro il mese successivo a quello a cui si riferiscono.

La legge sul rimborso

La legge ha introdotto da alcuni anni una normativa riguardante l’obbligo di rimborso nel caso in cui il cliente decida di estinguere il finanziamento in anticipo rispetto ai tempi contrattualmente concordati, versando alla finanziaria l’intero importo ancora dovuto: il cliente, in tal caso, avrà diritto al rimborso dei costi accessori già anticipati per tutta la durata del finanziamento.

L’art. 125 sexies del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia – TUB – (D.lgs. n. 141/2010) stabilische che: 

“Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l’importo dovuto al finanziatore” e che “In tal caso il consumatore ha diritto a una riduzione del costo totale del credito, pari all’importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto”.

Tra l’altro, la norma sopra invocata discende dal disposto dell’art. 8 della direttiva87/102/CEE (poi ripreso dal D.M. dell’8.7.92), ai sensi del quale: 

“il consumatore deve avere la facoltà di adempiere in via anticipata agli obblighi che gli derivano dal contratto di credito” e “in conformità delle disposizioni degli stati membri, egli deve avere diritto a una equa riduzione del costo complessivo del credito”

Tale disposizione è stata a sua volta ribadita dalla Direttiva 2008/48/CE del 23.4.2008, recepita dal D.Lgs. n. 141/2010, in base alla quale, in caso di estinzione anticipata del finanziamento, il consumatore:

“[…] ha diritto ad una riduzione del costo totale del credito che comprende gli interessi e i costi dovuti per la restante durata del contratto”.

Non ci sono dubbi, dunque, sul diritto del cliente a estinguere anticipatamente un debito e, conseguentemente, a ottenere il dovuto rimborso dei costi accessori anticipati (up-front e recurring).

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